Che cosa è una “Asana”
Tutti ormai sanno cosa significa “asana” dello Yoga, ovvero le diverse, infinite posture della pratica dell’Hatha Yoga, mentre per i “puristi” significherebbe specificatamente la postura seduta, la postura usata per la meditazione.
Al di là di questa distinzione, molti ignorano che per essere considerata “asana”la postura deve avere determinati requisiti, ovvero:
– Avere una fase di immobilità
– Questa immobilità dovrebbe essere per un certo tempo Da 1 minuto a ….. 3 ore !!!
– Senza sforzo, o con il minimo sforzo
– Con il controllo del respiro
– Con la consapevolezza dei pensieri, ovvero accorgerci se ci siamo distratti pensando a qualcos’altro.
Possiamo quindi vedere che non basta semplicemente prendere una forma del corpo perché possiamo dire di praticare lo Yoga. Un altro aspetto importante delle asana è che non iniziano quando ne prendiamo la forma e tanto meno quando iniziamo a muoverci ma quando scegliamo, prendiamo la decisione di cominciare il primo movimento dinamico che ci porta alla forma.
Facciamo un esempio insieme: così come siete ora, scegliete di sollevare il braccio dx, rendetevi conto di aver preso la decisione e del momento in cui inizia il movimento, che parte insieme alla inspirazione, provate qualche volta per sincronizzare il movimento, il respiro ed il pensiero che segue le sensazioni che si muovono mentre sollevate il braccio, scendendo espirate. Dopo alcune volte, provate a restare: rilassate la spalla, il minimo sforzo per il braccio (ricordate, assenza o minimo sforzo), accorgetevi che state continuando a respirare e restate, sentite le sensazioni cambiare, muoversi, dissolversi e ricominciare.
Comprendete quando scegliete di scendere, ed espirando scendete, sentendo altre sensazioni, in un susseguirsi senza sosta. Ripetete con l’altro braccio. Sentite. Anche se non in una forma classica, avete praticato un “asana”.