Fondamenti dello Yoga
In uno dei testi di yoga più importanti che siano stati scritti, gli Yoga Sutra, l’autore cita come il primo e il più importante passo nel cammino dello yoga la pratica di a-himsa, che letteralmente significa non violenza. Se pensiamo alla pratica fisica dello yoga, possiamo immaginare quanta importanza questo possa avere per noi. Non violenza intesa nel senso mentale e fisico, quindi nelle nostre azioni e nei nostri pensieri; non violenza verso gli altri e soprattutto verso noi stessi.
Mentre mi sto muovendo in una postura, mentre sto respirando, sto attento a non forzare ed entrare in competizione con me stesso, a non portare una situazione di stress anche nella pratica dello yoga. Quindi un momento di gentilezza, di rispetto e di amore verso l’unico strumento attraverso cui possiamo sperimentare la vita momento per momento, il corpo.
Una bellissima pratica potrebbe essere quella di osservarsi anche per un piccolo periodo di tempo e notare quante volte siamo in realtà violenti verso noi stessi, verso gli altri nel giudicarci o giudicare, nel non accettarci oppure più semplicemente nel come respiriamo, nel come muoviamo il corpo e nel come lo teniamo in tensione…
A questo si collega un altro concetto fondamentale dello stesso autore che è quello di Ishvara Pranidhana, cioè la capacità di abbandonarsi ad una entità superiore o semplicemente a qualcosa di superiore della nostra piccola personalità del nostro ego.
Quindi dopo la disciplina, dopo il lavoro, fondamentale nello yoga diviene il lasciare andare, il mollare, l’abbandono di ogni tensione, di ogni sforzo come una capacità di lasciarsi guidare oltre la mente ordinaria.
Possiamo riflettere su questo: ogni tecnica è veramente padroneggiata quando può essere eseguita unendo all’intensità e alla disciplina la capacità di rilassarsi di lasciarsi abbracciare… di lasciarsi portare da un qualcosa di più grande….
Allora la mente può essere portata verso spazi di libertà inesplorati, come se veramente iniziasse a conoscere sè stessa….